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Stare bene è possibile, e il miglior modo per cominciare è prendersi cura di sé, affidandosi ad un professionista e prendendo più coscienza del proprio mondo interiore
Il concetto di benessere non è infatti declinato solo in senso negativo, quello dello "star male". La psicologia, oltre a cercare modi di uscire da una stato di malessere e sofferenza, aiuta a stare meglio anche laddove non ci siano specifiche situazioni definibili "patologiche". In questo senso il concetto di malattia è stato ampiamente superato.
Il lato positivo
Parallelamente al trattamento di aspetti che concorrono al malessere psicologico, la psicologia ed in particolare quella positiva si pongono come obiettivo e metodo di lavoro quello di esaltare il ruolo fondamentale delle risorse e potenzialità dell'individuo, anziché concentrarsi esclusivamente su "deficit" e patologie.
Si lavora su uno spostamento del focus da una percezione negativa di sé e del mondo ad una più positiva, focalizzandosi non tanto sul disturbo o presunto tale quanto su emozioni e pensieri positivi, che promuovono un circolo virtuoso atto a ridimensionare e possibilmente scardinare i meccanismi che sottintendono il malessere.
Superando il concetto di "riparare ciò che non funziona", ci si pone l'obiettivo di costruire qualità positive e potenziare preventivamente resistenza ed adattamento.
Realizzazione del sé soggettivo
In una visione umanistica della psicologia viene posto il focus sulla persona ed in particolare sull'esperienza soggettiva, concentrandosi su concetti quali creatività, autorealizzazione, accettazione di sé e libertà di scelta.
In quest'ottica non è possibile comprendere il significato del sintomo senza conoscere la visione del mondo del soggetto, mettendo in risalto il contesto socio-culturale, politico-economico, esplorando un'idea di sé anche su piano esistenzialista.
Il paziente non viene visto solo come tale, portatore di psicopatologia, ma anche e soprattutto come possibile soggetto attivo detentore di potenzialità latenti o inibite, che vengono poste all'attenzione del clinico tramite un lavoro di individuazione e valorizzazione delle stesse.
Verso il profondo
Sebbene la formazione in psicologia, specialmente quella universitaria, sia fondamentalmente univoca dal punto di vista teorico, nella pratica ciascun clinico, anche a seconda del paziente specifico, tende a prediligere uno specifico orientamento piuttosto di altri, integrandone più o meno gli aspetti teorici e pratici.
Uno dei più grandi criteri che distingue i numerosi approcci alla psicoterapia esistenti è il considerare o meno la presenza ed il funzionamento dell'inconscio. Quello psicodinamico è l'approccio all'inconscio per eccellenza.
Senza entrare nello specifico del mare magnum della storia dell'inconscio dagli albori psicoanalitici freudiani fino ad oggi, se si abbraccia questo tipo di pensiero, basti considerare questi tre grandi postulati:
1. i fenomeni psichici, cioè l'aspetto visibile della vita mentale, è frutto di giochi di forze di cui lo stesso soggetto non è consapevole e sui quali è possibile formulare soltanto ipotesi, proprio perché invisibili
2. ciascuna delle forze in gioco spinge verso una meta propria e spesso queste forze sono diversamente orientate, se non contrapposte
3. gran parte della vita mentale dell'individuo è inconscia
La psicologia dinamica va quindi in aiuto del clinico e del paziente nel tentativo di rendere maggiormente consapevoli contenuti a quest'ultimo spesso per lo più nascosti, i quali se eccessivamente in conflitto
(il famoso conflitto inconscio) possono favorire l'insorgenza di psicopatologia.
In questo senso, conoscere sé stessi, oltre a ricordare una formula greca vecchia migliaia di anni, può tanto più rivelarsi un elemento chiave in un'ottica di psicologia dell'inconscio e dunque di benessere.
Per un parere professionale, un dubbio, un'idea di cominciare un percorso senza sapere come e perché
Per stare vicino e supportare situazioni di difficoltà e malessere psicologico a tutto tondo, suggerendo un eventuale rinvio in caso di acuzie
Anche in psicologia prevenire è meglio che curare, così come continuare a garantire una situazione di benessere
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